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17 Gennaio 2020

Azione di accertamento dell’illecito concorrenziale nei confronti di una società

Qualora una società di capitali subisca, per effetto dell’illecito commesso da un terzo, un danno, ancorché esso possa incidere negativamente sui diritti attribuiti al socio dalla partecipazione sociale, il diritto al risarcimento compete solo alla società e non anche a ciascuno dei soci, in quanto l’illecito colpisce direttamente la società e il suo patrimonio, obbligando il responsabile al relativo risarcimento, mentre l’incidenza negativa sui diritti del socio, nascenti dalla partecipazione sociale, costituisce soltanto un effetto indiretto di detto pregiudizio e non conseguenza immediata e diretta dell’illecito.

Legittimato all’ordinaria azione di concorrenza sleale di cui all’art. 2598 cod. civ. è unicamente l’imprenditore concorrente e, nel caso in cui gli atti di concorrenza sleale vengano compiuti in danno di una società, soltanto questa, in persona dell’organo che la rappresenta, è la parte legittimata all’esercizio della relativa azione.

Affinché lo storno dei dipendenti di un’impresa concorrente possa costituire atto di concorrenza sleale, sono necessari la consapevolezza nel soggetto agente dell’idoneità dell’atto a danneggiare l’altrui impresa ed altresì l’“animus nocendi”, cioè l’intenzione di conseguire tale risultato, da ritenersi sussistente ogni volta che lo storno sia stato posto in essere con modalità tali da non potersi giustificare, in rapporto ai principi di correttezza professionale, se non supponendo nell’autore l’intento di recare pregiudizio all’organizzazione ed alla struttura produttiva del concorrente.

Sussiste la competenza delle sezioni specializzate in materia di proprietà industriale ed intellettuale, ai sensi dell’art. 3 del d.lgs. n. 168 del 2003, allorché, ai fini della decisione sulla domanda di repressione della concorrenza sleale o di risarcimento dei danni, debba verificarsi se i comportamenti denunciati interferiscano con un diritto di esclusiva (concorrenza sleale c.d. interferente) avendo riguardo a tali fini alla prospettazione dei fatti da parte dell’attore ed indipendentemente dalla loro fondatezza.

6 Aprile 2018

Tutela del format pubblicitario ed utilizzo di informazioni riservate

Non può invocarsi la tutela autorale su un format pubblicitario laddove oggetto di confronto siano due entità profondamente diverse: da un lato, un procedimento finalizzato al rilascio di una certificazione (seppur di spot pubblicitari); dall’altro, schemi di trasmissioni pubblicitarie. [ LEGGI TUTTO ]

28 Luglio 2017

Rivendica di brevetto e violazione di segreti industriali

La titolarità di un brevetto comporta la sussistenza della legittimazione attiva e passiva di una parte, non assumendo un rilievo decisivo, ai sensi dell’art. 118 Cpi, il contributo apportato personalmente alle invenzioni dagli [ LEGGI TUTTO ]

31 Marzo 2016

Violazione del know how e concorrenza sleale

In materia di concorrenza sleale per violazione del know-how, l’onere della prova relativo sia all’effettiva esistenza di un know how tutelabile che alla violazione dello stesso da parte dei soggetti cui detta violazione risulta addebitata grava [ LEGGI TUTTO ]

24 Marzo 2016

Concorrenza sleale per storno di clientela da parte di ex soci

L’avere costituito una nuova società, avendo come terreno d’elezione per la formazione dell’avviamento la clientela della società per la quale si è lavorato (e con la quale, nel caso di specie, si hanno anche rapporti sociali), avvalendosi delle conoscenze acquisite proprio in [ LEGGI TUTTO ]

22 Marzo 2016

Storno illecito di personale e valutazione del capitale umano

Il cosiddetto storno di dipendenti rappresenta una normale espressione della libertà di iniziativa economica ex art. 41 Cost. e della libera circolazione del lavoro ex art. 4 Cost.. Affinchè l’ attività di acquisizione di collaboratori e dipendenti integri l’ ipotesi della concorrenza sleale è necessario che [ LEGGI TUTTO ]