30 Gennaio 2015

Trasformazione e danno da illecita prosecuzione dell’attività

La trasformazione di una snc in srl, quand’anche fondata su una relazione di stima errata in eccesso, non è ex se suscettibile di cagionare un danno ai creditori in quanto il patrimonio della società rimane lo stesso, fosse esso sopravalutato o meno.

In presenza di situazioni di illecita prosecuzione dell’attività di impresa, non tutta la perdita riscontrata dopo il verificatasi di una causa di scioglimento può essere riferita alla prosecuzione dell’attività potendo in parte prodursi comunque, anche in pendenza della liquidazione, o durante il fallimento per il solo fatto della svalutazione dei cespiti aziendali in ragione del venir meno dell’efficienza produttiva e dell’operatività dell’impresa. (Conf., Cass. n. 17033 del 2008. V. anche: Trib. Milano, 24.1.1983, in Fall., 1984, 811; Trib. Torino, 24.12.1994, in Dir. Fall., 1995, II, 857)

Nel caso in cui, a seguito del verificarsi di una causa di scioglimento, l’attività venga proseguita mediante il compimento di innumerevoli nuove operazioni e di conseguente difficoltà di ricostruire ex post il risultato netto (costi/ricavi) di singole operazioni non conservative, è possibile procedere alla determinazione del danno derivante dalla ritardata liquidazione mediante il criterio c.d. della differenza dei netti patrimoniali, che consiste nella comparazione dei patrimoni netti (determinati secondo criteri di liquidazione previa se del caso rettifica delle voci di bilancio scorrette) registrati alla data della (doverosa) percezione del verificarsi della causa di scioglimento da parte degli organi sociali e alla data di messa in liquidazione della società (o di fallimento della stessa). Il risultato così ottenuto deve essere ridotto dei costi che sarebbero stati compatibili (ineliminabili) con lo stato di liquidazione della società (es.locazione immobili, servizi, oneri finanziari passivi, costo dipendenti).

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Chiara Presciani

Chiara Presciani

Laurea in giurisprudenza con 110 e lode presso l'Università degli studi di Bergamo Dottorato di ricerca in Diritto Commerciale (XXIX ciclo) presso l'Università degli studi di Brescia. Avvocato iscritto all'Ordine di...(continua)

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