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Art. 13 c.p.i.
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21 Maggio 2014

Invalidità del contratto di vendita per perdita delle capacità distintiva del marchio

La parte che voglia far valere l’invalidità di un contratto di compravendita di marchio per la perdita della capacità distintiva dello stesso, a sensi dell’art. 13, co. 4, c.p.i., deve dare prova della volgarizzazione del marchio.  La circostanza che si possano trovare in commercio prodotti imitativi nel disegno e nelle caratteristiche non è, di per sé, una prova della volgarizzazione del marchio, ma di una mera imitazione dovuta alla rinomanza dello stesso.

8 Maggio 2014

Violazione del diritto di immagine

L’abusiva e non autorizzata pubblicazione dell’immagine altrui determina un danno risarcibile di natura patrimoniale, comportando il venir meno per l’interessato della possibilità di offrire l’uso del proprio ritratto per pubblicità di prodotti o servizi analoghi. In mancanza di dimostrazione di una specifica voce di danno patrimoniale, [ LEGGI TUTTO ]

8 Aprile 2014

Competenza nelle azioni di accertamento negativo e rischio di confusione

Le regole di competenza ex art. 120 CPI valgono anche per le azioni di accertamento negativo. [ LEGGI TUTTO ]

28 Febbraio 2014

Contraffazione di marchio e “confondibilità inversa”

Due marchi simili o identici tra loro devono ritenersi confondibili – e perciò soggetti alla disciplina di cui all’art. 20 cpi – non solo quando vi sia il rischio che i beni o servizi del marchio registrato successivamente siano ricollegati all’azienda titolare del marchio anteriore, ma anche nel caso inverso in cui i beni o servizi del marchio anteriore siano associati dai consumatori al titolare del marchio successivo, fenomeno che si verifica quando la forza e la notorietà generale dell’azienda titolare del secondo marchio è tale, da indurre i consumatori a ritenere che anche i prodotti o servizi del titolare del primo marchio provengano o siano ricollegabili all’azienda leader sul mercato (cd reverse confusion). [ LEGGI TUTTO ]

21 Febbraio 2014

Marchio “debole” e marchio “forte”

La distinzione fra i due tipi di marchio, “debole” e “forte”, si riverbera sulla loro tutela, nel senso che, per il marchio debole, anche lievi modificazioni o aggiunte sono sufficienti ad escludere la confondibilità, mentre, al contrario, per il marchio forte, devono ritenersi illegittime tutte le variazioni e modificazioni, anche se rilevanti ed originali, che [ LEGGI TUTTO ]

4 Febbraio 2014

Marchio debole di prodotto farmaceutico, capacità distintiva e rischio confusorio

In caso di marchio “debole” riferito a un prodotto farmaceutico, è sufficiente la sussistenza di differenze minime tra detto segno distintivo e altro marchio, relativo a un prodotto concorrente, per escludere che esista il rischio di confusione fra i due e, pertanto, che [ LEGGI TUTTO ]

14 Ottobre 2013

Incompetenza del Tribunale in materia di accertamento della nullità dei modelli comunitari e validità del marchio di forma

Le domande di nullità dei disegni e modelli comunitari nonché dei marchi comunitari, quando dedotte in via principale, devono essere proposte dinanzi all’UAMI, non essendo formalmente competente in materia il Tribunale comunitario. Le decisioni dell’UAMI sono impugnabili presso il Tribunale di primo grado e, successivamente, presso la Corte di Giustizia. Nel caso in cui [ LEGGI TUTTO ]

7 Maggio 2013

Storno di dipendenti, concorrenza parassitaria e tutela del marchio debole

Deve escludersi la competenza delle sezioni specializzate per le sole controversie in materia di concorrenza sleale che non interferiscono, neppure indirettamente, con l’esercizio dei diritti di proprietà industriale (nella specie, la denominazione sociale e l’insegna). Perché lo storno di dipendenti di un’impresa costituisca atto di concorrenza sleale ex art 2598 n. 3 c.c., tale manovra deve [ LEGGI TUTTO ]

22 Gennaio 2013

Concorrenza sleale confusiva e capacità distintiva del prodotto

L’art. 2598, n. 1), c.c. garantisce una protezione contro la concorrenza sleale c.d. confusoria per imitazione a segni distintivi “atipici” quali sono le caratteristiche estetiche di un prodotto, anche in difetto di registrazione del marchio, purché la c.d. forma-prodotto in questione, oltre a non essere una conseguenza necessitata di esigenze tecnico-funzionali, soddisfi i requisiti di originalità (dovendo cioè rappresentare una soluzione estetica non comune) e di capacità distintiva (i.e. idoneità della forma a ricondurre un prodotto a una specifica impresa produttrice). [ LEGGI TUTTO ]