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Art. 2287 c.c.
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24 Settembre 2014

Esclusione di socio accomandatario e formalità della decisione

Ai sensi dell’art. 2287 c.c., applicabile anche ai soci accomandatari di una s.a.s. mercé il rinvio dell’art. 2318, l’esclusione di un socio di una società di persone non richiede la convocazione dell’assemblea dei soci e l’espressione della volontà in sede assembleare, essendo sufficiente [ LEGGI TUTTO ]

2 Settembre 2014

Simulazione dell’intestazione delle quote, revoca dell’amministratrice accomandataria e procedimento di esclusione del socio

Non costituisce illegittima mutatio libelli l’allegazione di un diverso titolo di proprietà (nella specie, successorio in luogo del diritto di proprietà, invero solo simulata) per l’esercizio dei diritti inerenti alla quota di partecipazione in una società in accomandita. [ LEGGI TUTTO ]

22 Luglio 2013

Esclusione del socio accomandatario di società in accomandita semplice

In una società in accomandita semplice, l’esclusione del socio accomandatario ad opera dei soci accomandanti può avvenire anche secondo la procedura prevista agli artt. 2286 e 2287 c.c. (in virtù del richiamo operato dall’art. 2315 c.c.), non essendo tale atto espressione di un potere di amministrazione e non essendo causa di immediato scioglimento della società. [ LEGGI TUTTO ]

13 Marzo 2013

Applicabilità in via transitoria del rito societario ed esclusione del socio accomandante dipendente della società

Posto che il rapporto processuale s’intende instaurato al momento della ricezione della notifica dell’atto introduttivo da parte del convenuto, non può applicarsi il rito societario alle cause rientranti nelle materie previste dall’art. 1, co. 1, d. lgs. n. 5/2003, qualora la citazione sia pervenuta al destinatario dopo il 4 luglio 2009, data di entrata in vigore della l. n. 69/2009, abrogativa del rito speciale societario.  [ LEGGI TUTTO ]

8 Febbraio 2013

Esclusione del socio amministratore di società di persone e contestuale revoca della facoltà di amministrare. Ammissibilità del ricorso ex art. 700 c.p.c.

Quando il socio amministratore compie atti contrastanti non solo con i doveri inerenti al rapporto gestorio, ma anche con gli obblighi ad esso incombenti quale socio, tali fatti ben possono costituire presupposto, oltre che della revoca per giusta causa della facoltà di amministrare, anche per l’esclusione dalla società ai sensi dell’art. 2286, co.1, c.c., quando si connotino in termini di gravità tale da compromettere il conseguimento dell’oggetto sociale [ LEGGI TUTTO ]