Art. 2357 ter c.c.
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Assegnazione di azioni in altre società e qualifica di emittente
L’operazione con cui una società assegni liberalmente ai dipendenti parte delle azioni detenute in una s.p.a. non è qualificabile come «collocamento» e, pertanto, non è idonea a configurare la società le cui azioni siano così assegnate quale emittente azioni diffuse in misura rilevante fra il pubblico. Infatti, perché si possa parlare di «collocamento», è necessario che quest’ultimo sia posto in essere o dalla stessa società emittente o da chi ne detenga il controllo e, comunque, per un corrispettivo; solo in questo caso si può ritenere effettivamente perseguito quel ricorso al mercato dei capitali di rischio che – esso solo – può rendere il titolo dell’emittente «diffuso» fra il pubblico degli investitori.
Residualità della tutela cautelare dell’art. 700 e sospensiva di delibera. Assegnazione di azioni proprie e momento traslativo.
Deve ritenersi ammissibile il ricorso allo strumento dell’art. 700 c.p.c. in via preventiva, pur in pendenza dell’esperibilità dello strumento cautelare tipico di cui all’art. 2378, comma 3, c.c., laddove quest’ultimo strumento non possa in concreto [ LEGGI TUTTO ]
Azioni proprie e calcolo delle maggioranze assembleari
La disciplina del computo delle azioni proprie ai fini del calcolo delle maggioranze, dopo la modifica intervenuta con il d.lgs. 224/2010, deve ritenersi differenziata per le società aperte e per le società chiuse. Mentre per le prime le azioni [ LEGGI TUTTO ]
Computo delle azioni proprie ai fini del raggiungimento del quorum deliberativo
Ai fini dell’ammissibilità di un provvedimento ex art. 700 c.p.c. non occorre che il pregiudizio fatto valere si sia già concretizzato, essendo sufficiente che ci sia una concreta minaccia dal diritto rivendicato. Deve quindi ritenersi ammissibile [ LEGGI TUTTO ]