Tribunale di Milano
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Illeciti nella gestione societaria e azione di responsabilità esercitata dal curatore nei confronti degli amministratori (di diritto e di fatto)
Sono responsabili del danno arrecato alla società dichiarata fallita i soggetti – amministratori di diritto o di fatto – che abbiano finalizzato l’intera attività della società alla esecuzione di una programma criminoso di gestione di affari (nel caso di specie, in sistematica violazione della disciplina fiscale vigente).
Esclusione del socio accomandante di società in accomandita semplice
In assenza di specifici patti sociali, non configura una violazione delle obbligazioni sociali del socio accomandante e dunque non costituisce ai sensi dell’art. 2286 c.c. causa di esclusione la irreperibilità del socio o la sua insolvenza, atteso che le uniche obbligazioni ravvisabili nei confronti del socio accomandante – mero socio di capitali – sono quella del versamento del capitale, oltre agli specifici obblighi previsti dalla legge, quale l’obbligo di non concorrenza.
Brevetto per modello di utilità
Al fine di riconoscere ad un modello di utilità un apprezzabile gradiente di originalità, occorre che esso non si ponga come ovvio sviluppo della situazione preesistente o come trovato conseguibile attraverso una ricerca banale, ossia con applicazione di regole elementari o composizione di altri brevetti o di modelli preesistenti, ma che abbia, al contrario, [ LEGGI TUTTO ]
Pubblicazione senza fini di lucro di un’opera posseduta da una università
Chiunque può rendere noto, senza trarne profitto economico, ciò che è in suo possesso e nell’ambito di uno studio scientifico. Il fatto che terzi abbiano fatto un uso indebito della pubblicazione non può essere addebitato al possessore.
Criteri per la concessione del rimedio della pubblicazione
La concessione della pubblicazione del dispositivo, sia preventiva che riparatoria, in sede cautelare, è rimessa alla discrezione del giudice, il quale dovrà considerare [ LEGGI TUTTO ]
Imitazione servile e contraffazione delle forme di prodotti di natura tecnica
L’imitazione servile consiste nella riproduzione di tutte le caratteristiche del prodotto del concorrente, indipendentemente dal fatto che una o alcune di dette caratteristiche già appartengano alla realtà del mercato per essere presenti singolarmente nell’uno o nell’altro prodotto. Proprio il fatto che i prodotti [ LEGGI TUTTO ]
Inadempimento dell’obbligo di trasferimento di azioni derivante da lodo irrituale
L’interesse di una parte all’altrui adempimento degli obblighi sanciti da un lodo arbitrale irrituale deve ritenersi soddisfatto da una pronuncia di condanna in tal senso, senza possibilità di emettere “ora per allora” alcuna ulteriore statuizione risarcitoria. L’ordinamento processuale italiano, infatti, conosce, per l’attuazione degli obblighi di fare infungibile, il rimedio di cui all’art. 614-bis c.p.c., che tuttavia non può esser accordato d’ufficio.
Concorrenza sleale denigratoria
Integra l’illecito concorrenziale di cui all’art. 2598 c.c. la diffusione da parte di un’impresa di comunicazioni inviate a società della grande distribuzione organizzata con le quali sarebbero state diffidate dal commercializzare taluni prodotti concorrenti (già ritenuti in sede di consulenza tecnica d’ufficio non interferenti con le rivendicazioni di un modello di utilità), [ LEGGI TUTTO ]
Storno di dipendenti e concorrenza sleale
Non costituiscono concorrenza sleale gli atti con i quali l’imprenditore cerca di assicurarsi la collaborazione di dipendenti dell’impresa concorrente ove essi non siano attuati al solo scopo di nuocere alla medesima. La concorrenza illecita non può mai derivare dalla mera costatazione di un passaggio di collaboratori da un’impresa all’altra nè dalla contrattazione che un imprenditore intrattenga con il collaboratore del concorrente (attività in quanto tali legittime). [ LEGGI TUTTO ]
Pagamento dei compensi dell’amministratore
L’indicazione da parte dell’amministratore persona fisica di un soggetto terzo (nel caso di specie, una società di capitali dal primo partecipata) cui pagare il compenso spettantegli per l’attività di amministrazione, qualora si possa desumere (ad esempio, dal trattamento analogo riservato ad altro amministratore e dall’individuazione in bilancio, quale soggetto attivo del rapporto, dello stesso amministratore persona fisica e non del terzo, in tesi, cessionario) che essa integri la fattispecie della delegazione attiva (in quanto tale revocabile) e non quella della cessione del credito, determina [ LEGGI TUTTO ]