13 Novembre 2019

Il danno arrecato dagli amministratori va debitamente provato e quantificato in relazione al concreto pregiudizio

Non è sufficiente, ai fini della configurabilità della responsabilità degli amministratori, addurre che l’evento dannoso è pari al disavanzo fallimentare, bensì occorre dimostrare non solo la specifica violazione dei doveri imposti dalla legge ma anche la correlazione tra tali violazioni e il pregiudizio arrecato alla società.

Tale danno può essere individuato in via presuntiva nella differenza fra attivo e passivo solo in caso di radicale impossibilità di ricostruire le vicende societarie per mancanza o assoluta inattendibilità delle scritture contabili, a condizione che sia allegato e dimostrato uno specifico inadempimento, imputabile all’amministratore, tale da determinare specifici effetti pregiudizievoli – c.d. “inadempimento qualificato” – che non può consistere nell’omessa tenuta delle scritture contabili.

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Alessandro Fognani

Alessandro Fognani

Praticante Avvocato | Diritto d'Impresa

Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Firenze con una tesi in materia di diritto degli Intermediari Finanziari (titolo “La valutazione di adeguatezza nell’attività di consulenza...(continua)

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