Inapplicabilità della disciplina del Codice del Consumo alle controversie tra socio e società cooperativa
L’acquisto della qualità di socio di una società cooperativa equivale a diventare “imprenditori di se stessi” e, quindi, manca il presupposto di cui all’art. 3 del D.lgs. 206/2005 (Codice del Consumo) per potergli attribuire la qualità di “consumatore”, non essendo il socio estraneo all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale svolta dalla cooperativa di cui fa parte e beneficiando, in termini economici, di un trattamento di favore per l’appartenenza alla medesima. Il fenomeno cooperativo, infatti, si scompone in una duplicità di rapporti: da un lato, il “rapporto di società”, oggetto del quale è ovviamente l’esercizio in comune di un’attività imprenditoriale mediante i conferimenti dei soci e, dall’altro lato, il rapporto di scambio, che si instaura tra la società cooperativa ed il singolo socio a condizioni migliorative rispetto al mercato. Da ciò ne consegue che, sia per la natura dei soggetti (“soci” e non “consumatori”), sia per la natura del rapporto socio/cooperativa (benefici economici appresi dal sistema e riversati a favore dei soci volontariamente aderenti al vincolo solidale), deve escludersi l’applicabilità della disciplina del Codice del Consumo alle controversie tra soci e società cooperative.
Il socio di cooperativa che si qualifichi quale recedente, onde non corrispondere un determinato contributo, ha l’onere di dimostrare l’invio della comunicazione di recesso in data antecedente alla delibera di imposizione del contributo
La causa in cui si dibatta della debenza del pagamento di contributi da parte dei soci di società cooperativa (nel caso di specie, un consorzio fidi) è di competenza del Tribunale delle Imprese. [ LEGGI TUTTO ]
Cooperative edilizie e clausola risolutiva espressa
La dichiarazione di avvalersi della clausola risolutiva espressa deve essere recettizia e può essere contenuta anche nell’atto di citazione (o nel decreto ingiuntivo) con cui si richiede l’attuazione delle conseguenze della risoluzione (Nel caso di specie, l’attore aveva minacciato stragiudizialmente di avvalersi della clausola risolutiva espressa, ma non l’aveva mai fatto, nemmeno con l’atto di citazione, con cui si chiedeva soltanto di accertare la risoluzione assertivamente già avvenuta ex art. 1456 c.c. Pertanto, la domanda di accertamento dell’avvenuta risoluzione è stata rigettata).
Cooperative: la domanda di restituzione dell’alloggio sociale è di competenza della sezione imprese
Oltre ad essere competente rispetto all’azione di accertamento dell’esclusione del socio per morosità nel pagamento dei canoni previsti dallo statuto e dal regolamento della cooperativa, la sezione specializzata in materia di imprese è altresì competente ai sensi dell’art. 3, d.lgs. 27.6.2003 n. 168 a pronunciarsi sulla domanda di restituzione dell’alloggio sociale assegnato allo stesso socio: si tratta, infatti, di una controversia relativa a rapporti societari disciplinati dall’art. 2511 e ss. c.c.
Indennità di occupazione sine titulo dell’alloggio sociale a seguito di esclusione per morosità del socio di cooperativa
Le cifre dovute a titolo di indennità di occupazione per il periodo successivo all’esaurimento del rapporto negoziale rappresentano un debito di valuta e gli interessi legali sono dovuti dalla relativa messa in mora rappresentata dalla domanda giudiziale.
Esclusione del socio di società cooperativa edilizia per violazione dell’obbligo di pagamento dei canoni
In forza del principio di presunzione di persistenza del diritto (Cass. n. 8615/2006), incombe sul socio escluso da società cooperativa edilizia l’onere della prova in ordine all’adempimento dell’obbligo di pagamento dei canoni per l’ottenuto godimento dell’alloggio assegnato.
Recesso da società cooperativa edilizia e condizione del subingresso di un nuovo socio
Le cause e i procedimenti aventi ad oggetto il recesso da società cooperativa rientrano nella competenza funzionale ed inderogabile delle Sezioni Specializzate a prescindere dal valore.
Esclusione del socio di cooperativa edilizia a proprietà indivisa e decadenza dall’assegnazione in godimento dell’immobile sociale
La delibera di esclusione comporta la decadenza dall’assegnazione in godimento dell’immobile sociale, in quanto lo status di socio della Cooperativa costituisce il presupposto per l’assegnazione. [ LEGGI TUTTO ]
Restituzione di immobile post esclusione del socio da cooperativa
Deve accogliersi la domanda di restituzione dell’immobile e delle somme dovute a titolo di pagamento dei canoni nei confronti del socio di cooperativa, escluso con delibera del consiglio di amministrazione in quanto inadempiente alle obbligazioni di pagamento dei canoni per il godimento dell’immobile. Il socio deve anche [ LEGGI TUTTO ]
Esclusione del socio di cooperativa: gravità dell’inadempimento e principio di buona fede
Nel deliberare l’esclusione del socio di cooperativa a causa di gravi inadempienze delle obbligazioni che derivano dalla legge, dal contratto sociale, dal regolamento o dal rapporto mutualistico (secondo quanto previsto dall’art. 2533, co. 2, n. 2), c.c.), l’assemblea deve valutare la sussistenza del requisito della gravità dell’inadempimento con riferimento al caso concreto e tenendo in considerazione il principio di buona fede nell’esecuzione del contratto sociale. A tal proposito, la gravità dell’inadempimento deve essere rapportata anche al lasso temporale tra l’addebito e la sua contestazione.