hai cercato per tag: eccessiva-onerosita-sopravvenuta - 6 risultati
20 Ottobre 2022

Il patto leonino si configura solo se stipulato al momento della costituzione del rapporto sociale

La configurabilità della nullità della previsione che esclude in modo continuato ed assoluto uno dei soci dalla partecipazione alle perdite per violazione del divieto di patto leonino presuppone logicamente che la pattuizione sia adottata al momento della costituzione del rapporto sociale così che al socio sia assicurata l’esenzione per tutta la sua durata dall’alea tipica dell’investimento nella società, in modo tale da alterare stabilmente la ripartizione del rischio di impresa fra i soci. Per poter avere l’effetto di alterare la causa del contratto sociale, la previsione negoziale che realizzi l’effetto vietato dall’art. 2265 c.c. deve essere contenuta nell’atto costitutivo, nello statuto o in un patto parasociale coevo all’acquisto della partecipazione. La pattuizione dell’opzione di vendita successiva, contenuta in un contratto di compravendita fra soci si risolve, invece, in una comune vicenda circolatoria della partecipazione, esterna al contratto sociale e inidonea ad alterarne la causa.

L’andamento negativo dell’attività di impresa e la perdita di valore della partecipazione sociale che ne deriva non rappresentano uno degli avvenimenti straordinari e imprevedibili che, in un contratto con prestazioni corrispettive, può giustificare la risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta ex art. 1467 c.c.

La compensazione legale è difficilmente configurabile fra obbligazioni reciproche scaturenti dallo stesso contratto e concepite dalle parti per essere ciascuna autonomamente eseguita in funzione della realizzazione degli interessi in concreto perseguiti da ciascuna di esse. In una simile fattispecie, l’effetto estintivo potrebbe prodursi solo a seguito di una compensazione volontaria.

La domanda volta ad ottenere l’esecuzione in forma specifica dell’obbligo di concludere un contratto che abbia ad oggetto il trasferimento della proprietà di cose determinate non può essere accolta se la parte che l’ha proposta non esegue la sua prestazione o non ne fa offerta nei modi di legge. L’altro presupposto della pronuncia ex art. 2932 c.c. è costituito dalla possibilità giuridica del trasferimento azionario al momento della pronuncia della sentenza, in relazione alla configurabilità o meno nel trasferimento coattivo della titolarità delle azioni di una società fallita del c.d. aliud pro alio rispetto alla prestazione promessa nell’impegno preliminare relativo al trasferimento di azioni di una società ancora in bonis.

23 Gennaio 2018

Cessione di quote di s.r.l. risolutivamente condizionata

Nell’ambito di un giudizio intentato dai cedenti quote di s.r.l. per l’accertamento dell’avveramento della condizione risolutiva dedotta nel contratto di cessione, il cessionario non può lamentare l’eccessiva onerosità della prestazione dedotta sub condicione e, per l’effetto, richiederne la “riduzione” o, alternativamente, la proroga in via equitativa del termine per l’esecuzione [ LEGGI TUTTO ]

9 Luglio 2014

Violazione del patto di non concorrenza da parte di società collegata

Nel corso dell’esecuzione di un contratto di affiliazione commerciale, lo svolgimento di attività concorrenziale (sotto forma di pubblicità a favore di imprese concorrenti) da parte di un soggetto giuridico facente parte del medesimo gruppo societario di una delle parti (nella specie, l’affiliante) costituisce violazione dell’obbligo di non concorrenza dedotto nel contratto. [ LEGGI TUTTO ]

3 Luglio 2014

Cessione di partecipazioni sociali ed eccessiva onerosità sopravvenuta

L’attore in un giudizio di risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta, non può limitarsi a svolgere una deduzione in realtà meramente ipotetica dei fatti costitutivi della domanda proposta, con conseguente carattere chiaramente esplorativo delle richieste di prova formulate al riguardo, essendo egli gravato dell’onere di dedurre specificamente [ LEGGI TUTTO ]

30 Gennaio 2014

Put option, variabilità dell’andamento del titolo e alea del contratto

La struttura del contratto di put option, a prescindere dalla qualificazione del negozio quale aleatorio (con conseguente inapplicabilità, ex art. 1469 cc, dell’istituto della risoluzione per eccessiva onerosità) ovvero commutativo (cui solo può essere riferita la disciplina ex art. 1467 c.c.), consiste [ LEGGI TUTTO ]