19 Ottobre 2017

Determinazione del prezzo della partecipazione azionaria in applicazione della clausola russian roulette

Per la sua intrinseca struttura, la clausola antistallo russian roulette assicura l’equilibrio negoziale, indipendentemente da quale sia il criterio utilizzato per la determinazione del valore della quota da acquistare o vendere: tale equilibrio è garantito dalla circostanza che la scelta tra l’acquisto e la vendita spetta alla parte che non ha operato la determinazione del prezzo.
Il meccanismo complessivo prevede che al potere, in capo alla parte che ha assunto l’iniziativa, di determinare il corrispettivo per la compravendita delle azioni faccia da contraltare il diritto potestativo della parte oblata di approfittare, in un senso o nell’altro, di valutazioni erronee per difetto o per eccesso. In definitiva, può affermarsi che l’effetto sostanzialmente espropriativo non è corretto tanto dall’adozione necessaria di criteri oggettivi  trasparenti per la determinazione del prezzo, quanto piuttosto dallo stesso procedimento di individuazione del socio uscente predisposto dalla clausola, a cui è da ultimo è rimessa la scelta circa il tipo di operazione da compiere.

Non si riscontra l’esistenza di alcun principio generale che richieda l’equa determinazione del valore della partecipazione del socio uscente dalla compagine sociale per mezzo della clausola russian roulette: la parte che prende l’iniziativa di attivare tale clausola non è vincolata ad adottare alcun criterio di valutazione per stabilire il prezzo da offrire alla parte oblata. Nel contesto del diritto societario, peraltro, le metodologie di valutazione delle partecipazioni sono diverse e cambiano a seconda del contesto e delle operazioni compiute dalle parti. Con riguardo alla clausola antistallo russian roulette, la libera determinazione del prezzo è controbilanciata dal meccanismo che conferisce il potere di scelta tra l’acquisto e la vendita alla parte che non ha operato la quantificazione del corrispettivo.
Pertanto, ai fini della dimostrazione dell’esercizio abusivo della suddetta clausola da parte del socio che prende l’iniziativa, non è sufficiente la determinazione manifestamente arbitraria e iniqua del prezzo, risultando comunque necessario anche il comportamento emulativo dell’approfittamento di particolari condizioni in cui versa il socio oblato, ovvero l’imposizione all’interno della clausola stessa di un metodo di valutazione intrinsecamente iniquo.

Il patto parasociale che, considerando come ipotesi di stallo il mancato rinnovo del patto medesimo, dispone a carico del socio che non intende più sottostarvi la sanzione costituita dall’attivazione della  clausola russian roulette non si pone in violazione dell’art. 2341 bis c.c. in tema di durata massima dei patti parasociali.
Infatti la clausola che collega al mancato rinnovo del patto l’avvio della procedura antistallo non è a priori invalida, in quanto non appare necessariamente diretta a condizionare la volontà delle parti allo scopo di cristallizzare oltre i limiti di legge gli equilibri proprietari e di governo riflessi dal patto. Al contrario, essa è finalizzata ad una risistemazione di tali equilibri proprio per il caso in cui il vincolo parasociale venga a cessare per effetto del mancato rinnovo e così a scongiurare lo scioglimento della società, in conformità con la funzione di pianificazione assunta dal patto parasociale stesso. Una simile clausola deve essere ritenuta valida fintanto che non impedisce la modifica dei patti in sede di rinegoziazione e fornisce alla parte oblata la doppia opzione di acquistare o di vendere, impedendo così di ravvisare nei confronti di quest’ultima una posizione di mera soggezione.

La clausola russian roulette svolge sia la funzione di selezionare quello fra i contraenti obbligato ad acquistare o a vendere la propria partecipazione, sia quella di giungere ad una determinazione del prezzo della compravendita. La pattuizione risolve lo stallo attraverso una riallocazione delle partecipazioni sociali all’interno della compagine sociale, rimettendo ad una delle parti il potere di determinare il prezzo ed all’altra di scegliere tra la vendita o l’acquisto delle azioni. In sua assenza, l’incapacità decisionale dell’organo deliberativo determinerebbe la paralisi societaria, integrando così una causa di scioglimento della società. La finalità così perseguita dalla russian roulette risolve uno stallo decisionale e tutela l’affare comune, risultando dunque certamente meritevole di protezione da parte dell’ordinamento in quanto consente, da un lato, di salvaguardare il progetto imprenditoriale e, dall’altro, di evitare i costi e le lungaggini della procedura di liquidazione.

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Pier Paolo Picarelli

Pier Paolo Picarelli

Avvocato | Dottorando

Avvocato | Dottorando in Innovazione e Gestione delle Risorse Pubbliche presso l'Università degli Studi del Molise(continua)

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