4 Ottobre 2023

Sull’onere di produrre in giudizio lo statuto violato da delibera assembleare

Il socio che impugni una delibera assembleare per violazione dello statuto ha l’onere di produrre il medesimo entro il termine decadenziale previsto dall’art. 183, co. 6, n. 2, c.p.c.; la decadenza è rilevabile d’ufficio e, in difetto di produzione, l’impugnazione deve essere rigettata.

L’abuso di maggioranza rappresenta un vizio idoneo a inficiare la delibera assembleare adottata quando essa non trovi alcuna giustificazione nell’interesse della società, perché tesa al perseguimento, da parte dei soci di maggioranza, di un interesse personale antitetico a quello sociale, oppure perché espressione di un’attività fraudolenta dei soci di maggioranza, preordinata a ledere i diritti di partecipazione e i diritti patrimoniali spettanti ai soci di minoranza uti singuli. L’elemento discretivo tra la legittima soggezione della minoranza al principio maggioritario e l’abuso di detto principio è ravvisabile dalla ricorrenza di un superiore interesse sociale che rende giustificato il pregiudizio sopportato dalla minoranza. Grava sul socio impugnante l’onere di provare che alla base della decisione della maggioranza non vi fosse alcun interesse sociale e che alcun vantaggio per la società potesse derivarne.

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Michele Greggio

Michele Greggio

Dottorando di ricerca in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Padova. Avvocato, si occupa prevalentemente di diritto commerciale e bancario.(continua)

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