2 Febbraio 2017

Sottoscrizione dell’aumento di capitale della banca controllante ad opera del cliente di banca controllata con contestuale apertura di credito

In sede di sottoscrizione di aumento di capitale della banca controllante, ad opera di cliente della banca controllata, con contestuale concessione di prestito ad opera di quest’ultima, essa può comunque incorrere in violazione dei doveri informativi, nonostante il modulo di acquisto precisi che l’operazione era inadeguata (per mancanza di liquidità delle azioni) e da eseguirsi in situazione di conflitto di interessi (per essere la banca controllata da quella il cui aumento di capitale veniva sottoscritto). Tale condotta (indirettamente richiedendo per l’apertura di credito l’assistenza da pegno rotativo sugli strumenti finanziari custoditi in deposito amministrato) può configurare: (i) una violazione del divieto di prestiti e garanzie in sede di sottoscrizione di azioni proprie ex art. 2358 c.c., ricomprendendo tale disposizione anche le ipotesi di assistenza finanziaria indiretta per il tramite della società controllata; (ii) una violazione del divieto di subordinare la conclusione di contratti all’accettazione da parte di altri contraenti di prestazioni supplementari che, per loro natura e secondo gli usi commerciali, non abbiano alcuna connessione con l’oggetto dei contratti stessi (art. 3, lett d), legge  287/90). A tal fine, oltre all’attinenza dell’operazione, si deve tener conto altresì del profilo del cliente investitore per valutare se questi è stato indotto a compiere una decisione di acquisto che non avrebbe altrimenti compiuto.

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Diletta Lenzi

Diletta Lenzi

Assegnista di ricerca presso l'Università degli Studi di Trento. Cultrice della materia presso l'Università degli Studi di Firenze. Avvocato in Firenze. Già dottore di ricerca presso la Università Ca' Foscari di...(continua)

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