hai cercato per tag: nullita-di-brevetti - 13 risultati
15 Novembre 2013

Nullità di un brevetto relativo a servizi televisivi

Non è nullo ai sensi degli artt. 45 comma 2 CPI e 52 comma 2 CBE, secondo i quali non sono brevettabili i programmi per elaboratori e le presentazioni di informazioni, il brevetto che prevede mezzi tecnici – ad esempio, memoria elettronica e dispositivo di controllo della programmazione – che cambiano concretamente lo stato di funzionamento di un dispositivo fisico. [ LEGGI TUTTO ]

15 Luglio 2013

Nullità del brevetto ottenuto da un soggetto diverso dall’avente diritto

Qualora l’avente diritto non abbia svolto l’azione di rivendica di brevetto prevista dall’art. 118 c.p.i., l’azione di nullità ai sensi dell’art. 76, comma 1, lett. d) c.p.i. può essere svolta da chiunque vi abbia interesse, a condizione che l’attore indichi chiaramente quale sia il soggetto avente diritto alla registrazione dei brevetti.

15 Luglio 2013

Predivulgazione di brevetti, nullità e quantificazione dei danni

L’accordo concluso tra potenziali partner di un progetto di sviluppo industriale, che implica un vincolo implicito alla riservatezza dei contraenti, non costituisce prova di predivulgazione delle caratteristiche tecniche innovative dei brevetti, in quanto tale accordo non può essere considerato stato della tecnica, non essendo né pubblico, né accessibile ad un numero illimitato di utenti. La domanda di dichiarazione di nullità dei brevetti italiani rilasciati a soggetto diverso dall’avente diritto alla registrazione ex art. 76, comma 1, lett. d.), c.p.i. presuppone la chiara indicazione di quest’ultimo soggetto. La domanda di accertamento di atti di concorrenza sleale non è accoglibile se il soggetto convenuto risulta commercializzare un macchinario solo in parte corrispondente ai brevetti oggetto di contestazione, essendo assente in tal caso la concorrenza specifica tra i prodotti. Gli utili che il contraffattore deve restituire al danneggiato ex art. 125 c.p.i. si determinano sottraendo dai ricavi ottenuti dalla vendita dei prodotti contraffatti i costi sostenuti per “fare” detti prodotti, ma limitatamente ai soli costi che si sarebbero sostenuti se non ci fosse stata la violazione. In particolare, i costi d’impiego dei fattori di produzione vanno attribuiti in ragione dell’effettivo contributo offerto alla produzione, pertanto vanno detratti dai ricavi in misura diversa a seconda che si tratti di impresa multi-prodotto o mono-prodotto, e che i costi da detrarre sono principalmente c.d. costi variabili, dal momento che i costi fissi sono comunque sostenuti indipendentemente dal volume di vendita e di produzione realizzati.