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11 Aprile 2016

Rapporto tra imitazione servile confusoria, concorrenza per agganciamento e concorrenza parassitaria

La riproduzione degli elementi “più caratteristici” del prodotto altrui non integra un’ipotesi di agganciamento illecito ex art. 2598 n. 2 c.c.. Questa ricorre quando un imprenditore, in forme pubblicitarie o equivalenti, [ LEGGI TUTTO ]

22 Gennaio 2016

Contraffazione di marchio e concorrenza sleale per imitazione servile di capi di abbigliamento

Nel giudizio di contraffazione di marchio si adotta il criterio della valutazione globale e sintetica del segno distintivo con riguardo alla componente fonetica, visuale e concettuale. Il Giudice è chiamato a valutare se tra il marchio registrato e il segno distintivo asseritamente in contraffazione sussista [ LEGGI TUTTO ]

14 Maggio 2015

Giudizio di identità e confondibilità in materia di contraffazione di segni

In tema di contraffazione di segni, deve essere data un’interpretazione restrittiva di identità ai sensi dell’art. 20 lett. a) c.p.i.: la nozione di identità implica che i due elementi oggetto di confronto siano in tutti i punti gli stessi, riprendendo [ LEGGI TUTTO ]

29 Settembre 2014

Contraffazione di marchio e confondibilità ed associabilità tra prodotti commercializzati in sezioni ben distinte di un medesimo mercato

Va rigettata la domanda di contraffazione di un marchio – nel caso di specie peraltro estremamente debole – laddove le parti operino nello stesso mercato ma in sezioni ben distinte (nel caso concreto: abbigliamento sportivo, giovanile ed economico da un lato- abbigliamento elegante e costoso dall’altro), dovendosi escludere in tal caso il rischio di confondibilità od associabilità tra i prodotti.

15 Maggio 2014

Giudizio di confondibilità nella contraffazione di modelli

Nell’ambito di un giudizio di contraffazione di modelli internazionali, la confondibilità deve essere accertata “in concreto”, onde valutare se vi possa essere una qualche possibilità che [ LEGGI TUTTO ]

28 Febbraio 2014

Contraffazione di marchio e “confondibilità inversa”

Due marchi simili o identici tra loro devono ritenersi confondibili – e perciò soggetti alla disciplina di cui all’art. 20 cpi – non solo quando vi sia il rischio che i beni o servizi del marchio registrato successivamente siano ricollegati all’azienda titolare del marchio anteriore, ma anche nel caso inverso in cui i beni o servizi del marchio anteriore siano associati dai consumatori al titolare del marchio successivo, fenomeno che si verifica quando la forza e la notorietà generale dell’azienda titolare del secondo marchio è tale, da indurre i consumatori a ritenere che anche i prodotti o servizi del titolare del primo marchio provengano o siano ricollegabili all’azienda leader sul mercato (cd reverse confusion). [ LEGGI TUTTO ]

21 Febbraio 2014

Marchio “debole” e marchio “forte”

La distinzione fra i due tipi di marchio, “debole” e “forte”, si riverbera sulla loro tutela, nel senso che, per il marchio debole, anche lievi modificazioni o aggiunte sono sufficienti ad escludere la confondibilità, mentre, al contrario, per il marchio forte, devono ritenersi illegittime tutte le variazioni e modificazioni, anche se rilevanti ed originali, che [ LEGGI TUTTO ]

15 Ottobre 2013

Apprezzamento sulla confondibilità fra segni distintivi

È principio noto e consolidato, in coerenza con la funzione intrinseca del segno, che l’apprezzamento sulla confondibilità fra segni distintivi similari dev’essere compiuto dal giudice non in via analitica, attraverso il solo esame particolareggiato e la separata valutazione di ogni singolo elemento, ma in via globale e sintetica, [ LEGGI TUTTO ]