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5 Aprile 2024

Mutamento della domanda e principio iura novit curia

Le responsabilità contrattuale ed extracontrattuale hanno causa petendi e petitum diversi, giacché entrambe hanno riguardo a diritti eterodeterminati, per l’individuazione dei quali è indispensabile il riferimento ai relativi fatti costitutivi, che divergono sensibilmente tra loro e identificano due distinte identità. Il principio iura novit curia comporta la possibilità per il giudice di assegnare una diversa qualificazione giuridica ai fatti ed ai rapporti dedotti in lite, nonché all'azione esercitata in causa, ricercando le norme giuridiche applicabili alla concreta fattispecie sottoposta al suo esame, potendo porre a fondamento della sua decisione princìpi di diritto diversi da quelli erroneamente richiamati dalle parti. Esso tuttavia non consente al giudice di pronunziare oltre i limiti della domanda e delle eccezioni proposte dalle parti, mutando i fatti costitutivi o quelli estintivi della pretesa, ovvero decidendo su questioni che non hanno formato oggetto del giudizio e non sono rilevabili d'ufficio, attribuendo un bene non richiesto o diverso da quello domandato. [ Continua ]
30 Settembre 2023

Concorrenza sleale e atti compiuti da un soggetto terzo (cd. ‘interposto’)

Il principio secondo il quale la concorrenza sleale deve ritenersi fattispecie tipicamente riconducibile ai soggetti del mercato della concorrenza, non configurabile, quindi, qualora non sussista il cosiddetto “rapporto di concorrenzialità”, non esclude la sussistenza di un atto di concorrenza sleale anche nel caso in cui tale atto sia posto in essere da colui il quale si trovi con il soggetto avvantaggiato in una particolare relazione, in grado di far ritenere che l'attività sia stata oggettivamente svolta nell'interesse di quest'ultimo. La giurisprudenza ha ammesso l'ipotesi in cui gli illeciti anticoncorrenziali siano compiuti da un terzo c.d. “interposto”, il quale agisca per conto, o comunque in collegamento con un imprenditore che ne trae vantaggio, concorrente di quello danneggiato, concludendone che entrambi rispondono in via solidale a titolo di concorrenza sleale. Ai fini della configurabilità della fattispecie di concorrenza sleale per interposta persona ex art. 2598 c.c., non si richiede un vero e proprio pactum sceleris tra l'imprenditore concorrente e il terzo, ma è necessaria (e sufficiente) una relazione di interessi tra tali soggetti tale da far ritenere che il terzo, con la propria attività, abbia inteso realizzare proprio quegli interessi al cui soddisfacimento i rapporti erano funzionali, non essendo sufficiente la mera corrispondenza del fatto illecito di quest'ultimo all'interesse dell'imprenditore. In assenza di riferibilità, anche indiretta, della condotta del terzo all'imprenditor e viene meno proprio il presupposto (il rapporto di concorrenza tra le parti) della fattispecie costitutiva degli atti di concorrenza sleale. [ Continua ]

Crediti derivanti da licenza di marchio e competenza funzionale delle Sezione Specializzate

La competenza funzionale della Sezione Specializzata in materia di impresa si determina avuto riguardo al ‘petitum’ sostanziale e alla ‘causa petendi’, dovendo la controversia essere inerente propriamente ai diritti di proprietà industriale e dunque tale per cui la decisione sia idonea a incidere sui medesimi. La domanda di mero pagamento di corrispettivi contrattuali, pur in tema di licenza d’uso di marchio, in assenza di contestazione alcuna sulla validità del contratto, sul diritto d’uso del marchio, sulla determinazione delle royalties e, comunque, su aspetti propriamente inerenti alla materia di diritti di proprietà industriale, esula dalla competenza funzionale della Sezione specializzata in materia di impresa. [ Continua ]
30 Settembre 2023

Fidejussione omnibus e nullità per violazione della legge n. 287/1990

La documentazione proveniente dalle Autorità Amministrative Indipendenti, in particolare il provvedimento n. 55 del 2 maggio 2005 della Banca d’Italia (all’epoca Autorità Garante della concorrenza tra Istituti creditizi, ai sensi degli artt. 14 e 20 della L. 287/1990), raccogliendo gli esiti di un’esaustiva istruttoria amministrativa avente carattere definitivo, assume un valore intrinseco di fonte probatoria privilegiata dell’illecito antitrust idonea a dimostrare l’esistenza di un cartello tra imprese, ex art. 2697 c.c., provando l’intesa concorrenziale. La natura abusiva dell’intesa anticoncorrenziale e delle relative clausole che da essa sono derivate, trasla l’invalidità del patto anticoncorrenziale alle singole clausole che ne sono il prodotto, che quindi sono invalide, e non già all’intero negozio.   [ Continua ]
12 Novembre 2023

Cessione d’azienda ed eccezione di arbitrato proposta sulla base della clausola compromissoria

La clausola compromissoria, presente nel contratto di cessione d'azienda, non può essere unilateralmente modificata (o rinunciata) da uno dei contraenti, in applicazione dei principi base disciplinanti il rapporto contrattuale inter partes, tra cui, innanzitutto, quello di cui all’articolo 1372 c.c. secondo cui il contratto ha forza di legge e non può essere sciolto se non con l’accordo delle parti o per cause ammesse dalla legge. La sussistenza di una clausola compromissoria non impedisce la pronuncia di un decreto ingiuntivo, ma nel caso di proposizione della relativa eccezione con l’atto di opposizione, essa dà luogo alla nullità del provvedimento di ingiunzione con conseguente revoca dello stesso. [ Continua ]
12 Novembre 2023

Risoluzione del contratto di cessione ad oggetto l’attività di bar, tavola calda e tavola fredda

L’omesso versamento del prezzo integrale di cessione integra gli estremi dell’inadempimento di non scarsa importanza, di cui al generale rimedio risolutorio previsto dall’art. 1455 c.c., non potendosi dubitare che lo stesso comprometta l’equilibrio contrattuale, trattandosi di mancata esecuzione dell’obbligo principale gravante sull’acquirente.   [ Continua ]