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Art. 1175 c.c.
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15 Febbraio 2017

Infondatezza del ricorso per la revoca in via cautelare di amministratore di s.r.l. in presenza di un conflitto endosocietario

Non può essere accolto il ricorso volto ad ottenere la revoca in via cautelare di amministratori di s.r.l. ai sensi dell’art. 2476, co. 3, c.c. quando non siano ravvisabili, in via di cognizione sommaria, condotte di mala gestio imputabili ai resistenti [ LEGGI TUTTO ]

13 Febbraio 2017

La violazione dell’obbligo di correttezza nelle trattative per la cessione di partecipazione sociale fa sorgere responsabilità contrattuale

In materia di contratto di cessione di una partecipazione sociale di una società di persone, la relativa responsabilità precontrattuale va ricondotta nell’alveo di quella contrattuale da “contatto sociale qualificato”, inteso come fatto idoneo a produrre obbligazioni ai sensi dell’art. 1173 c.c. e dal quale derivano, a carico delle parti, non tanto obblighi di prestazione, bensì [ LEGGI TUTTO ]

23 Gennaio 2017

Insindacabilità nel merito delle scelte di gestione dell’amministratore e responsabilità dei direttori generali

Il giudizio sulla diligenza dell’amministratore nell’adempimento del proprio mandato non può investire le scelte di gestione, o le modalità e circostanze di tali scelte, ma solo l’omissione di quelle cautele, verifiche e informazioni preventive normalmente richieste per una scelta di quel tipo, operata in quelle circostanze e con quelle modalità.

La valutazione sulla responsabilità dell’amministratore non attiene al merito delle scelte imprenditoriali da lui compiute. La sua responsabilità ben può discendere, però, dal rilievo che le modalità stesse del suo agire denotano la mancata adozione di quelle cautele, o la non osservanza di quei canoni di comportamento, che il dovere di diligente gestione ragionevolmente impone, secondo il metro della normale professionalità, a chi è preposto ad un tal genere di impresa, ed il cui difetto diviene perciò apprezzabile in termini di inesatto adempimento delle obbligazioni su di lui gravanti.

La disciplina prevista per la responsabilità degli amministratori si applica ai direttori generali esclusivamente se la posizione apicale di tale soggetto all’interno della società, sia o meno un lavoratore dipendente, sia desumibile da una nominale formale da parte dell’assemblea o anche del consiglio di amministrazione, in base ad apposita previsione statutaria. In particolare, l’art. 2396 c.c. non contiene alcuna definizione di direttore generale legata al contenuto intrinseco delle mansioni, con la conseguenza che la responsabilità di un tale soggetto non può che essere ricollegata alla sua posizione apicale all’interno della società che deve essere necessariamente desunta dal dato formale della nomina da parte dell’assemblea od anche da parte del consiglio di amministrazione, in base ad apposita previsione statutaria, che indichi i compiti demandati.

D’altra parte, proprio perchè il legislatore non ha inteso fornire alcuna indicazione sulla mansioni svolte dal direttore generale, con la conseguenza che esse devono ricavarsi dall’atto di nomina, non è configurabile alcuna interpretazione estensiva o analogica che consenta di allargare lo speciale ed eccezionale regime di responsabilità di tale figura ad altre ipotesi, salva la ricorrenza dei diversi presupposti dell’amministratore di fatto.

 

 

12 Dicembre 2016

Nozione ed obbligazioni in un contratto di sponsorizzazione con scambio di beni

Il contratto di sponsorizzazione con scambio di beni è un negozio atipico a titolo oneroso e prestazione corrispettive, con il quale viene istituito uno specifico abbinamento tra un avvenimento ed i prodotti o il marchio dello Sponsor; a quest’ultimo viene concesso l’utilizzo sui propri prodotti di marchi ufficiali della [ LEGGI TUTTO ]

26 Luglio 2016

Adeguatezza del compenso dell’amministratore di srl e controllo giudiziale di correttezza sulle delibere assembleari

In tema di adeguatezza del compenso dell’amministratore di srl, è possibile denunciare al giudice la circostanza che tale compenso risulti sproporzionato e pertanto manifestamente eccedente i limiti della discrezionalità imprenditoriale, impugnando quindi la decisione sotto il profilo della violazione del dovere di buona fede in senso oggettivo in quanto intesa al perseguimento di interessi personali estranei al rapporto sociale ad intenzionale danno degli altri soci.

23 Giugno 2016

Risoluzione per inadempimento di un contratto di licenza di marchio

Nell’ambito di un contratto di licenza di marchio, la condotta di una parte risulta “abusiva del diritto” allorché il titolare di un diritto soggettivo, pur in assenza di divieti formali, lo eserciti con modalità non necessarie ed irrispettose del dovere di correttezza e buona fede, causando [ LEGGI TUTTO ]

17 Giugno 2016

Contratti per servizi pubblicitari on-line e abuso di dipendenza economica

Ai sensi del’art. 9 della l. 192/1998, che è estrinsecazione della clausola di buona fede, si considera dipendenza economica la situazione in cui un’impresa sia in grado di determinare, nei rapporti commerciali con un’altra impresa, un eccessivo squilibrio di [ LEGGI TUTTO ]

11 Maggio 2016

Diritto di controllo del socio di s.r.l. ex art. 2476 c.c. e tutela cautelare

Il diritto di controllo del socio ex art. 2476 c.c. trova contemperamento, secondo un canone di buona fede esecutiva, nell’esigenza di non portare aggravio od ostacolo all’operatività della società.