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Tribunale di Roma


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24 Aprile 2017

Estinzione del processo in assenza di formale accettazione della rinuncia agli atti del giudizio

Ai fini della declaratoria di estinzione del processo, ai sensi dell’articolo 306 cod. proc. civ., l’accettazione della rinuncia agli atti del giudizio è necessaria solo quando, nel rapporto processuale già instaurato, vi sia una parte costituita che potrebbe avere interesse alla prosecuzione del giudizio, non rilevando a tal fine che la parte non costituita abbia un interesse a partecipare al giudizio o un interesse dipendente da quello ivi dedotto.

24 Aprile 2017

Individuazione dell’amministratore di fatto

Ormai da tempo dottrina e giurisprudenza hanno totalmente equiparato la figura dell’amministratore di fatto a quella dell’amministratore di diritto. Ed, invero, secondo il consolidato orientamento della Suprema Corte, le norme che disciplinano la responsabilità degli amministratori (e dei direttori generali) delle società di capitali sono applicabili anche a coloro i quali si siano ingeriti (in maniera non occasionale, ma sistematica e continuativa) nella gestione sociale (e non limitatamente ad attività meramente esecutive) in assenza di una qualsivoglia investitura da parte della società.

24 Aprile 2017

Azione di responsabilità degli amministratori di s.r.l. esercitata dal curatore fallimentare: natura dell’azione, onere probatorio, individuazione dei doveri imposti agli amministratori, responsabilità degli amministratori di fatto e liquidazione degli interessi compensativi

Per effetto del fallimento di una società di capitali, le (diverse) fattispecie di responsabilità degli amministratori di cui agli artt. 2392 e 2394 c.c. (ante riforma) confluiscono in un’unica azione, dal carattere unitario ed inscindibile, all’esercizio della quale è legittimato, in via esclusiva, il curatore del fallimento, ai sensi dell’art. 146 l. fall., che può [ LEGGI TUTTO ]

19 Aprile 2017

La revoca cautelare dell’amministratore di srl è sempre collegata all’azione di responsabilità

Con riferimento alle società a responsabilità limitata, non esiste nell’ordinamento un diritto del singolo socio ad ottenere la revoca dell’amministratore, che non sia inscindibilmente collegato alla relativa azione di responsabilità contro l’amministratore stesso.

Coerentemente, l’azione ex art. 2476, 3° comma, c.c. consente [ LEGGI TUTTO ]

19 Aprile 2017

Azione di risarcimento del danno esperita dal singolo socio contro il liquidatore

Il discrimine tra l’azione individuale di responsabilità ex art. 2476, comma 6 c.c. e l’azione sociale ex art. 2476, comma 1 c.c. è dato dall’incidenza diretta del danno sul patrimonio del socio. Mentre l’azione sociale [ LEGGI TUTTO ]

14 Aprile 2017

Le azioni di simulazione assoluta e le azioni revocatorie promosse nei confronti dell’ex amministratore di srl

L’azione di simulazione (assoluta o relativa) e quella revocatoria, pur diverse per contenuto e finalità, possono essere proposte entrambe nello stesso giudizio in forma alternativa tra loro o, anche, eventualmente in via subordinata l’una all’altra, senza che la possibilità di esercizio dell’una precluda la proposizione dell’altra. L’unica differenza [ LEGGI TUTTO ]

14 Aprile 2017

La delibera di esclusione dell’accomandante deve essere dettagliatamente motivata

In materia di esclusione del socio, nella società in accomandita semplice trova applicazione l’art. 2286 c.c., che prevede quale presupposto la commissione di gravi inadempienze da parte del socio.  La delibera di esclusione deve contenere [ LEGGI TUTTO ]

12 Aprile 2017

Legittimazione ad impugnare del socio e del creditore pignoratizio

La legittimazione ad impugnare una delibera assembleare di una s.r.l. per non conformità alla legge o allo statuto è circoscritta dall’art. 2479 – ter c.c. ai soci che non vi hanno consentito, escludendo così coloro che al momento dell’assunzione della delibera erano sprovvisti della qualità di socio, qualifica imprescindibile ai fini dell’esercizio del diritto all’impugnativa.  Discorso diverso deve essere fatto per le decisioni assembleari aventi oggetto illecito o impossibile che, secondo il disposto della summenzionata norma, possono essere impugnate da chiunque vi abbia interesse e quindi anche da soggetti che non sono soci della società. 

Qualora la partecipazione sociale sia gravata da un pegno, il diritto all’impugnazione delle decisioni assembleari è uno di quei “diritti amministrativi diversi” che ai sensi dell’art. 2352 comma 6 c.c. spetta in maniera concorrente sia al socio sia al creditore pignoratizio.  Se l’esercizio dell’azione di nullità della delibera assembleare compete indistintamente sia al socio sia al creditore pignoratizio, non essendo neanche necessaria la qualifica di socio della società, la legittimazione ad impugnare la delibera per annullabilità soffre delle limitazioni che richiedono  un coordinamento tra la legittimazione esclusiva del creditore pignoratizio e quella concorrente del socio, il quale, sebbene sia formalmente legittimato ad impugnare la deliberazione, subisce gli effetti dell’espressione del diritto di voto da parte del creditore pignoratizio, dal momento che sarebbe illogico, con riferimento alla medesima partecipazione sociale, l’espressione di un voto in senso favorevole a una data deliberazione  e l’impugnazione volta al suo annullamento.

Per le ragioni poc’anzi dette, il socio titolare della partecipazione sociale può esperire l’azione di annullamento della delibera assembleare qualora il creditore pignoratizio in sede di decisione abbia espresso voto contrario o  sia stato assente o astenuto, mentre l’impugnazione del socio non è proponibile qualora il creditore pignoratizio abbia votato a favore della delibera, perché l’azione è in contrasto con il comportamento dell’unico soggetto legittimato ad esprimere il voto.

[Nel caso di specie il Tribunale di Roma è chiamato ad affrontare la questione della legittimità a impugnare una decisione assembleare di approvazione del bilancio di una s.r.l. da parte di due soci della stessa: un socio che aveva acquistato la quota della società senza aver iscritto l’avvenuto trasferimento nel registro delle imprese e un socio, titolare di una quota di partecipazione gravata da un pegno in favore di un terzo creditore. Nel primo dei due casi riportati, il mancato deposito dell’atto di trasferimento della quota nel registro delle imprese non rende, ai sensi dell’art. 2470 c.c.,  l’atto opponibile alla società e priva l’acquirente della qualità di socio e della conseguente legittimazione all’esercizio dei diritti sociali, tra cui anche il diritto all’impugnazione delle delibere assembleari;  nel secondo caso riportato, l’esercizio del voto favorevole da parte del creditore pignoratizio alla decisione di approvazione del bilancio di esercizio, priva il socio della legittimazione ad impugnare la decisione per violazione di legge o dello statuto. Ai soci è riconosciuta l’esclusiva legittimazione ad impugnare la deliberazione di approvazione del bilancio per i  profili di nullità, qualora quest’ultimo sia redatto in violazione dei principi di chiarezza e precisione dettati dall’art. 2423 c.c., dal momento che la legge non richiede per l’esperimento della relativa azione la qualifica di socio della società, attribuendo a chiunque ne abbia interesse la legittimazione ad impugnare le decisioni aventi oggetto impossibile o illecito e quelle prese in assenza di assoluta informazione.]

12 Aprile 2017

Cancellazione di società e garanzia per i vizi dei macchinari ricompresi nella cessione di azienda

Come statuito dalle Sezioni Unite della Cassazione nel 2013, dopo la riforma del diritto societario attuata dal d.lgs. n. 6 del 2003, qualora all’estinzione della società, di persone o di capitali, conseguente alla cancellazione dal registro delle imprese, non corrisponda il venir meno di ogni rapporto giuridico facente capo alla società estinta, si determina [ LEGGI TUTTO ]

11 Aprile 2017

Azione di rivendicazione relativa a quote di s.r.l. Forma della cessione

L’azione di rivendicazione ex art. 948 c.c.  è esperibile da parte di chi, affermandosi proprietario, non solo vuole che si accerti tale qualità, ma vuole anche che la cosa sia recuperata da chi la detiene o possiede. A tal fine, l’attore che afferma di essere il proprietario non solo dovrà provare che è divenuto tale in base [ LEGGI TUTTO ]