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Massimo Caredda

Massimo Caredda

Avvocato

Avvocato specializzato in diritto commerciale e societario, esercita la professione forense prevalentemente presso il foro di Cagliari ed è anche Avvocato Of Counsel dello Studio Legale Simbula. In tale contesto ha maturato una solida esperienza in ambito di contrattualistica d’impresa, operazioni societarie, venture capital, start-up innovative, diritto della privacy, concorrenza e diritto applicato ai mercati finanziari. È Cultore di Diritto Commerciale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Cagliari, e nel biennio 2018- 2020 ha svolto attività di docenza nel corso di Diritto Commerciale presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali della stessa università. Attualmente svolge attività di formazione di dipendenti e collaboratori aziendali in ambito privacy e antiriciclaggio. Collabora con prestigiose riviste giuridiche ed è autore di articoli e contributi scientifici in materia di diritto bancario, societario e della protezione dei dati. È membro del Consiglio di Amministrazione di intermediari finanziari strutturati e attualmente ricopre la carica di Vice Presidente e Responsabile della Funzione Antiriciclaggio presso il confidi Finsardegna. È inoltre Consulente Legale Privacy e DPO presso aziende private ed enti pubblici strutturati.

5 Febbraio 2022

Presupposti per l’accertamento della qualifica di amministratore di fatto di S.r.l. e responsabilità gestoria

La qualifica di amministratore di fatto postula, a norma dell’art. 2639 cod. civ., l'esercizio in modo continuativo e significativo dei poteri tipici inerenti alla qualifica o alla funzione gestoria, e la prova della posizione di amministratore di fatto si traduce nell’accertamento di elementi sintomatici dell’inserimento organico del soggetto con funzioni direttive. È assoggettabile all’azione di responsabilità, ai sensi degli art. 146 L.F., anche l’amministratore di fatto, identificabile in colui che abbia effettivamente gestito la società in assenza di una nomina in forma legale oppure quando l’investitura sia ricollegabile al contegno dei soci, in modo da determinare l’inserimento di tale organo amministrativo nella funzione, con conseguente assunzione degli obblighi connessi all’ufficio assunto.
 
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3 Dicembre 2022

Legittimazione processuale del fallito

La legittimazione processuale in capo al fallito sussiste solo per le questioni dalle quali può dipendere un’imputazione di bancarotta a suo carico, se l’intervento è previsto dalla legge, nonché nei giudizi di natura tributaria qualora possano derivare, da questi, fatti oggetto di imputazione penale, ovvero in caso di inerzia assoluta del curatore fallimentare (nel caso di specie, è stata esclusa la legittimazione processuale del fallito all’azione revocatoria volta ad assicurare gli esiti di un giudizio relativo a fattispecie di responsabilità civile, i cui diritti ai sensi dell’art. 42 l.f. erano stati già esercitati dal curatore, che con autorizzazione del giudice delegato ha inteso non coltivare il giudizio connesso, ritenendolo non utile per la massa ed assumendosi la responsabilità dell’atto). [ Continua ]
5 Febbraio 2022

I limiti al compenso dell’organo amministrativo di società partecipate e il concorso di responsabilità del socio ex art. 2476 c.c.

A decorrere dal 1° gennaio 2015, il compenso dell’amministratore di società a partecipazione pubblica soggiace al limite dell’80% del compenso erogato nel 2013, da intendersi come il costo effettivamente sostenuto dalla società, indipendentemente da qualsivoglia distinzione circa il numero delle mensilità concretamente erogate in tale annualità (nel caso di specie, la società aveva erogato un compenso nel 2013 per due sole mensilità). Ai fini della configurabilità della peculiare ipotesi di responsabilità prevista dall’art. 2476, VII c., c.c. a carico del socio che abbia intenzionalmente deciso o autorizzato l’atto di gestione dannoso per la società, occorre che vi sia stato un concorso di responsabilità del socio e dell’amministratore, e che in giudizio emergano, quantomeno in via incidentale, i profili che depongano per la responsabilità di quest’ultimo.   [ Continua ]
21 Ottobre 2021

Cessione di quote societarie e garanzia del cedente

In tema di cessione di quote societarie, il cessionario che ha assunto l'impegno di tenere indenne il cedente dalle garanzie prestate è tenuto a rifondere quest'ultimo in caso di avvenuta escussione delle medesime da parte del terzo garantito. [ Continua ]

Prevalenza dell’eccezione di arbitrato sull’eccezione di incompetenza territoriale

La decisione sull’eccezione di arbitrato, implicando una scelta alternativa e reciprocamente escludente fra giustizia arbitrale e giustizia ordinaria, è pregiudiziale rispetto alla questione relativa all’individuazione del giudice statale competente secondo i criteri di cui all’art. 38 c.p.c. [ Continua ]
21 Ottobre 2021

Contratti preliminari di compravendita di quote funzionalmente collegati e responsabilità del promittente venditore

Nell'ipotesi di pluralità di contratti preliminari di cessione di quote stipulati in vista della realizzazione di un'operazione unitaria, l'inadempimento ingiustificato di uno dei promittenti venditori, qualora determini la caducazione degli altri contratti collegati per scioglimento del vincolo negoziale da parte del promissario acquirente, è fonte di responsabilità contrattuale non solo verso quest'ultimo, ma anche verso gli altri promittenti venditori, in virtù di un accordo tacito sussistente tra i medesimi volto alla vendita congiunta delle rispettive quote. [ Continua ]
15 Febbraio 2022

Aumento di capitale sociale mediante compensazione di un credito del socio conferente

In sede di aumento del capitale sociale, è legittimo il conferimento attuato mediante compensazione tra il debito del socio verso la società ed un credito vantato dal medesimo nei confronti dell'ente, atteso che la società stessa, pur perdendo formalmente il suo credito al conferimento, acquista concretamente un valore economico, consistente nella liberazione da un corrispondente debito. Nè al riguardo può invocarsi la disciplina relativa alla postergazione del rimborso dei finanziamenti dei soci di cui all’art. 2467 c.c.: infatti, attraverso l’estinzione del credito per compensazione, il socio ottiene il pagamento di quanto gli è dovuto in base al rapporto extra-sociale (come tale escluso dal regime di cui all’art. 2467 c.c.) e provvede nel contempo ad effettuare il versamento di quanto è tenuto a pagare in ragione della sottoscrizione dell’aumento di capitale. [ Continua ]

Presupposti dell’azione di responsabilità dell’amministratore di S.r.l.

Per il corretto esperimento dell'azione di responsabilità nei confronti dell'amministratore di s.r.l., la parte attrice deve allegare, in relazione a specifici fatti concreti di cui deve essere fornita la prova previa conferente indicazione, l’inadempimento - da parte dell’amministratore - degli obblighi a lui imposti dalla legge e/o dall’atto costitutivo e/o dal generale obbligo di vigilanza e di intervento preventivo o successivo, avendo riguardo alla diligenza desumibile in relazione alla natura dell’incarico ed alle specifiche competenze, cioè quella speciale diligenza prevista dall’art. 1176, 2° comma, c.c. per il professionista.
La violazione dei su richiamati obblighi gravanti sugli amministratori - e quindi l’accertamento dell’inadempimento contrattuale da parte di costoro - costituisce presupposto necessario, ma non sufficiente per affermare la responsabilità risarcitoria degli amministratori inadempienti; infatti anche in questo caso sono necessarie la prova del danno, ossia del deterioramento effettivo e materiale della situazione patrimoniale della società, e la diretta riconducibilità causale di detto danno alla condotta omissiva o commissiva degli amministratori stessi. [Nel caso di specie, la parte attrice si è limitata ad elencare le condotte omissive ed ostruzionistiche poste in essere dall'amministratore convenuto, ma ha del tutto omesso di provare i danni che dalle stesse sarebbero derivati alla società].
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19 Giugno 2022

Azione di responsabilità nei confronti di amministratori/liquidatori di società e onere della prova

Il curatore fallimentare che intenda far valere la responsabilità dell’ex amministratore o del liquidatore per violazione degli obblighi di corretta gestione e conservazione del patrimonio sociale ha l’onere di allegare e provare che sono state intraprese iniziative imprenditoriali connotate dall'assunzione di nuovo rischio economico-commerciale e compiute al di fuori di una logica meramente conservativa, nonché di individuare siffatte iniziative ed indicare quali conseguenze negative, sul piano del depauperamento del patrimonio sociale, ne siano derivate. [ Continua ]