Art. 2393
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Responsabilità dell’amministratore delegato di una s.p.a., poi fallita, per la prosecuzione dell’attività sociale in violazione degli artt. 2485 e 2486 c.c. e quantificazione del danno risarcibile
Nell’ambito del giudizio di accertamento della responsabilità degli amministratori di una società, stante la natura pacificamente contrattuale dell’azione, spetta all’attore allegare l’inadempimento, indicando il singolo atto gestorio che si pone in violazione dei doveri
Responsabilità dell’amministratore per scorretta gestione societaria e imprenditoriale
L’attività distrattiva del patrimonio sociale ad opera dell’amministratore integra gli estremi della scorretta gestione societaria e imprenditoriale e ad essa si applicano le norme di cui agli artt. 2392, 2393, 2394 e 2394-bis del c.c.
Carenza di legittimazione ad agire del curatore fallimentare per il risarcimento dei danni subiti dai creditori di società eterodiretta a seguito di pagamenti preferenziali
Il curatore fallimentare non è legittimato ad agire ex artt. 2393, 2394, 2394-bis, 2476 e 2497 c.c. ed art 146 l. fall. per il risarcimento del danno sofferto dai creditori a seguito di pagamenti c.d. “preferenziali” effettuati, in violazione della par condicio creditorum, da amministratori o liquidatori di una società [ LEGGI TUTTO ]
Sospensione cautelare dell’esecuzione di delibera assembleare riguardante l’esercizio dell’azione di responsabilità avverso i cessati amministratori
Nell’ambito del bilanciamento tra interessi da operare ex art. 2378 c.c., in presenza del fumus relativo al carattere abusivo di una deliberazione assembleare riguardante l’esercizio dell’azione di responsabilità nei confronti di un socio cessato amministratore, deve ritenersi prevalente [ LEGGI TUTTO ]
Responsabilità degli amministratori per la creazione di c.d. “fondi occulti” asseritamente impiegati nell’interesse sociale, prova del danno e interpretazione della clausola arbitrale contenuta in statuto
Nell’interpretazione della clausola arbitrale statutaria, in ossequio all’art. 1362 c.c., il giudice è tenuto a ricercare la comune intenzione delle parti senza arrestarsi al mero esame del senso letterale delle parole, ma pur sempre rispettando il valore semantico del linguaggio; sicché [ LEGGI TUTTO ]