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Tribunale di Roma


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21 Luglio 2014

Cancellazione volontaria di società di persone, estinzione e prova contraria

La regola dell’estinzione delle società per effetto dell’intervenuta cancellazione dal registro delle imprese deve applicarsi anche alla cancellazione volontaria delle società di persone dal registro, quantunque tali società non siano direttamente interessate dalla nuova disposizione dell’art. 2495 c.c., dovendosi precisare soltanto che la situazione delle società di persone si differenzia da quella delle società di capitali, a tal riguardo, solo in quanto l’iscrizione nel registro delle imprese dell’atto che le cancella ha valore di pubblicità meramente dichiarativa, superabile con prova contraria.

 

Per superare la presunzione di estinzione occorre la prova di un fatto dinamico [ LEGGI TUTTO ]

17 Luglio 2014

COMPROMETTIBILITA’ AD ARBITRI DELL’AZIONE DI RESPONSABILITA’ CONTRO GLI AMMINISTRATORI: LIMITI ALLA COMPETENZA DEL GIUDICE ORDINARIO E DISPONIBILITA’ DEI DIRITTI

La clausola compromissoria, inserita nell’atto costitutivo della società, che preveda la deferibilità agli arbitri delle controversie aventi a oggetto le azioni di responsabilità proposte nei confronti degli amministratori di società di capitali, costituisce espressione della volontà delle parti che vi hanno aderito di sottrarsi totalmente alla tutela giurisdizionale ordinaria per affidarsi a quella arbitrale; pertanto, l’operare della suddetta clausola comporta, in presenza della relativa eccezione sollevata tempestivamente con il primo atto difensivo, che il giudice ordinario debba declinare la propria competenza a conoscere della controversia medesima in favore [ LEGGI TUTTO ]

18 Giugno 2014

Giudice del registro: estensione del potere di controllo sulle iscrizioni

Il potere di controllo sulla conformità alla legge delle iscrizioni eseguite o da eseguire nel registro delle imprese esercitato dall’ufficio e dal giudice del registro, essendo limitato alla regolarità formale degli atti, non può riguardare la loro validità sostanziale, la cui eventuale carenza può essere accertata solo all’esito di un ordinario giudizio di cognizione; non può tuttavia dubitarsi che nell’ambito del controllo formale debba riconoscersi il potere di tali organi di rifiutare o disporre la cancellazione d’ufficio delle iscrizioni che risultino [ LEGGI TUTTO ]

14 Giugno 2014

Nozione e limiti della figura dell’abuso di maggioranza nell’adozione delle delibere assembleari. Conflitto di interessi e delibera di scioglimento della società.

L’abuso o eccesso di potere è causa di annullamento delle deliberazioni assembleari allorquando la delibera non trovi alcuna giustificazione nell’interesse della società – per essere il voto ispirato al perseguimento da parte dei soci di maggioranza di un interesse personale antitetico a quello sociale – ovvero sia il risultato di una intenzionale attività fraudolenta dei soci maggioritari diretta a provocare la lesione dei diritti di partecipazione e degli altri diritti patrimoniali spettanti ai soci di minoranza uti singuli; al di fuori di tali ipotesi resta preclusa ogni possibilità di controllo in sede giudiziaria sui motivi che hanno indotto la maggioranza alla votazione della delibera di [ LEGGI TUTTO ]

30 Aprile 2014

Recesso del socio di s.p.a.: determinazione del valore ex art. 2437-ter e limiti della locuzione “modificazioni dello statuto concernenti i diritti di voto e di partecipazione”

In materia di recesso nelle s.p.a., ove gli amministratori non ottemperino all’obbligo di determinare il valore di liquidazione delle azioni, si verifica una situazione di conflitto obiettivo tra l’interesse del socio ad esercitare il diritto di recesso e il comportamento inerte serbato dagli amministratori che, sostanzialmente, equivale alla contestazione del diritto di recesso del socio stesso [ LEGGI TUTTO ]

14 Aprile 2014

IMPUGNAZIONE DELLE DELIBERE ASSEMBLEARI DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO. INVALIDITA’ E ILLICEITA’ DELL’OGGETTO. CRITERI DI REDAZIONE DEL BILANCIO.

La mancata notizia a un socio della convocazione di una assemblea e del relativo ordine del giorno rientrano nell’ambito della “assenza assoluta di informazione” di cui all’art. 2479 ter c.c., pertanto è da considerarsi invalida ogni deliberazione ivi assunta.

 
La deliberazione di assemblea di società di capitali con la quale venga approvato un bilancio non conforme ai principi di veridicità, chiarezza e correttezza di cui all’art. 2423, co. II c.c., ovvero in violazione di tutte le altre norme dettate in materia di bilancio, è da ritenersi invalida per illiceità dell’oggetto [ LEGGI TUTTO ]

14 Aprile 2014

Funzione e regole di redazione del bilancio e correttivi per le società in liquidazione; irregolarità idonee a determinare l’invalidità della delibera di approvazione del bilancio.

La deliberazione di assemplea di società di capitali con la quale venga approvato un bilancio redatto in modo non conforme ai principi di veridicità, chiarezza e correttezza enunciati dall’art. 2423, co. 2, c.c., ovvero in vilolazione delle norme dettate dalle altre disposizioni in materiadi bilancio, costituenti espressione dei medesimi principi, è da ritenersi invalida per illiceità dell’oggetto /art. 2479 ter, co. 3, c.c. e 2379 c.c.), atteso che le predette disposizioni sono poste a tutela di interessi che trascendono i limiti della compagine sociale e riguardano anche i terzi, del parti destinatari delle informazioni sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società, che il bilancio deve fornire con chiarezza e precisione. [ LEGGI TUTTO ]

28 Febbraio 2014

Vizio di convocazione dell’organo collegiale e sanatoria. Rapporti tra delegante e delegato.

In ipotesi di discussione in ordine a un argomento non indicato nell’ordine del giorno della riunione, il soggetto che partecipa ai lavori dell’organo collegiale ha l’onere di dichiarare di non essere adeguatamente informato su quello specifico argomento (proprio in ragione della omessa indicazione nell’ordine del giorno) in modo tale da richiedere all’assemblea di soprassedere alla relativa discussione. [ LEGGI TUTTO ]

22 Gennaio 2014

Revoca della delega di attribuzioni. Clausola simul stabunt simul cadent

La revoca della delega è un atto di organizzazione insindacabile giustificato dall’alterazione, per qualsiasi motivo e indipendentemente dall’esistenza di una giusta causa, del rapporto fiduciario tra i membri del consiglio di amministrazione, con conseguente attribuzione allo stesso consiglio delegante della possibilità di recava, o di limitazione, della delega ad nutum e senza preavviso. Deve escludersi che possa trovare applicazione analogica, in caso di revoca della delega, l’art. 2383, co. 3, c.c., che prevede, in caso di revoca senza giusta causa, il diritto al risarcimento del danno.

 

 

22 Gennaio 2014

REVOCA DELLA DELEGA CONFERITA A MEMBRO DEL CDA. RISARCIMENTO DEL DANNO

Avuto riguardo all’ipotesi di revoca delle deleghe disposte dal consiglio di amministrazione a un suo membro, non può farsi applicazione analogica della norma di cui all’art. 2383, terzo comma, c.c. prevista per il caso di revoca ante tempus dell’amministratore da parte dell’assemblea: tali deleghe, infatti, non possono equipararsi né a un mandato né a una delega di tipo amministrativo, trattandosi perlopiù di autorizzazioni a esercitare quei poteri di cui [ LEGGI TUTTO ]